IN DVD: Un Giorno Come Tanti (cortometraggio drammatico - regia Alessio Pasqua), Di Messer Cavè, l'Artista, e del Console Benefattore Suo (cortometraggio drammatico - regia Giovanni Ziberna)
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The Avatars (Disney Channel), eBand (Disney Channel), Spike Team 2 (RaiGulp), Camera Cafè (Italia 1 e Italia 2), Medici Miei (Italia 2), Life Bites (Disney Channel e Italia 1), Piloti (Rai Premium), Gamers (all'interno di Game Time - Odeon TV e all'interno di Gamerland - Mediaset Italia 2), Le Straordinarie Avventure di Jules Verne (RaiGulp), Winx Club 6 (Rai 2), Egyxos (Super!)
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IN ESPOSIZIONE: Wharol non visto (documentario - MoMA di New York)
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RICONOSCIMENTI & PREMI: Pitch Me! 2012 (con Domenico Di Berardino per il progetto FANG YOU - Cartoons on the Bay), Premio Carlo Bixio 2012 (con Marco Renzi per il progetto VLAD E LO SCUDO ELFICO - MY FIRST LIFE - Roma Fiction Fest), Premio Pisani 2012 (Su La Testa)

giovedì 19 gennaio 2012

APOLOGIA DELLA FARINATA (OVVERO: SPENDO POCO E GODO MOLTO).

Figata!

Non sono l'unico sceneggiatore-cuoco del web!

Ce n'è almeno un altro, scopro dal suo blog: il grande DIEGO CAJELLI direttamente dalla Cucina dei Passi Perduti.

Oggi vi svelo i segreti di un tipico piatto ligure, conosciuto un po' nel basso Piemonte e nelle zone limitrofe (Toscana e Lombardia, per esempio), ma assolutamente sconosciuto al resto della penisola.

O del pianeta, sarebbe meglio dire. 

Parlo della FARINATA.

La preparazione di questo piatto è piuttosto semplice.
Meno la cottura.
Ma affrontiamo un problema alla volta.

Fatela insieme a me:

- Prendo la farina di ceci, 300 grammi. La metto in un contenitore e inizio a farla sciogliere, lentamente, senza lasciare grumi(!) aggiungendo 750 - 800 millilitri d'acqua.

 - Quando i grumi sono spariti tutti... TUTTI HO DETTO. Gira ancora un po'. Ecco, bravo. A questo punto aggiungo sale (5 cucchiaini) e olio extra vergine di oliva rigorosamente made in Liguria (2 cucchiaioni).

 - Adesso che sapete che l'olio Ligure si distingue perchè è quello che ha il mare dietro, siamo pronti per lasciare riposare un paio d'ore il nostro composto. Finchè non è andata via tutta la schiuma, diciamo. Ovviamente, se c'era del detersivo residuo nel contenitore utilizzato, questa operazione risulterà più complicata e macchinosa e potrebbe protarsi all'infinito. 

- DRIIIIIN! Fantastico. Dopo aver risposto al telefono, capendo solo troppo tardi che non era quello che stava suonando, sono pronto per versare la farinata, attualmente in stato liquido, nella teglia, per farla divenire di stato solido, caldo e buonissimo. Un appunto sulla teglia. Per la tradizione, dovrebbe essere di rame. Sempre per la tradizione però, il forno dovrebbe essere a legna. Facciamo una cosa, fottiamocene un attimo della tradizione trascuriamo questi piccoli dettagli e versiamo il nostro contenuto nella suddetta teglia. Io prediligo usare le teglie di silicone: sono perfettamente antiaderenti e garantiscono una cottura ottimale. Verso, verso, e verso ancora finchè il liquido non raggiunge circa un centimetro di altezza. 

- Mentre lascio riposare qualche istante, accendo il forno e lo porto alla temperatura di 250 gradi.

 
- MA ATTENZIONE. Prima di infornare, viene la parte fondamentale. L'anima della farinata, ossia la sua personalizzazione. Sì, perchè questo piatto è come il gelato, può essere assaporato in diversi gusti. Possiamo scegliere quella tradizionale. E in questo caso aggiungeremo nella teglia aghi di rosmarino a piacere.

 
Possiamo prediligere quella alla salsiccia. E indovinate cosa infileremo nella teglia, cruda, tagliata a pezzetini e privata del budello che la contiene?

 
Bravi!

Indovinato.

Ci piace ai carciofi? Nessun problema. Sempre crudi e tagliati sottili, mi raccomando. Moooolto meglio se appartenenti alla specie denominata Violetto di Albenga.


E se proprio volete (puah, io lo odio, ma guardate la foto, sembra marmo... va be', per dovere di cronaca non posso ometterlo) c'è sempre l'opzione, gulp... gorgonzola. A pezzettini nella teglia e soprattutto, ben lontano dal mio naso!


Infine, la mia preferita. Se volete offrire una festa alle vostre papille gustative, sempre tagliata a pezzetini e inserita cruda, riempite il tutto di succulenta, buonissima, sempre ineguagliabile cipolla!
 
 - Qualsiasi sia stata la scelta, a questo punto... non sono ancora pronto per infornare. Perchè l'ultimo tocco, l'ultimissimo, prima di iniziare la cottura, è questo: un pizzico di pepe nero macinato che rimarrà sulla superficie donando alla MIA, uffa, ok, nostra farinata un aroma meraviglioso.
 
 - Adesso, finalmente, possiamo infornare. Teglia al centro e non meno di venti minuti per la cottura. Ma è possibile che dovrete pazientare un po' di più, nonostante l'odorino che si propagherà per il vostro appartamento. Quando la farinata sarà bella dorata e bruciacchiata qua e là (vedi figura), e i bordi si staccheranno da soli dalla teglia al silicone, ecco, quello sarà il momento di gridare a squarcia gola: "A TAVOLA!".
 
Se siete generosi.

Se date retta a me invece, chiudete la porta della cucina a chiave e la riaprite solo quando avete finito di mangiarvela tutta da soli!

Vatti a fidare della gente...

3 commenti:

alessandra ha detto...

Buona la farinata ;-) La mia versione preferita è con il porro anzichè la cipolla... e cucinata da mamma Eliana ;-)
ma com'è che in questo periodo ovunque mi giro (compreso a casa mia) vedo una ricetta?

ale (cugi)

Davide ha detto...

Ale (cugi)!
Sì, coi porri buona buona.
Ma direi che vi vediamo uno di 'sti giorni, dai.
Magari faccio focaccia e farinata qua.
Ci sentiamo in privè.

alessandra ha detto...

sappi che noi non siamo gente da disdegnare focaccia e farinata (slurp) :-D

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