IN DVD: Un Giorno Come Tanti (cortometraggio drammatico - regia Alessio Pasqua), Di Messer Cavè, l'Artista, e del Console Benefattore Suo (cortometraggio drammatico - regia Giovanni Ziberna)
IN ONDA:
The Avatars (Disney Channel), eBand (Disney Channel), Spike Team 2 (RaiGulp), Camera Cafè (Italia 1 e Italia 2), Medici Miei (Italia 2), Life Bites (Disney Channel e Italia 1), Piloti (Rai Premium), Gamers (all'interno di Game Time - Odeon TV e all'interno di Gamerland - Mediaset Italia 2), Le Straordinarie Avventure di Jules Verne (RaiGulp), Winx Club 6 (Rai 2), Egyxos (Super!)
IN RETE: Gamers (canale GamersProject - YouTube, sul sito Daily Motion e sul portale Virgilio.it), Insert Coin (canale OGM Animation Studios - YouTube), Extinction Seed vol.1 (preview online)
IN SALA: Coming Soon
IN EDICOLA: Coming Soon
IN LIBRERIA:
Joe Carrot Sei nei guai conigliastro!, Joe Carrot Il mistero dei bruchi giganti, Joe Carrot La freccia di fuoco, Extinction Seed vol.1 (di 4 - ITA), Angry Birds Comics #2 Operazione Omelette
IN FUMETTERIA: Extinction Seed #0 (miniserie - USA), Extinction Seed #1 (miniserie - USA), Extinction Seed #2 (miniserie - USA), Extinction Seed #3 (miniserie - USA), Extinction Seed #4 (miniserie - USA), Studio 69 (graphic novel), Extinction Seed vol.1 (di 4 - ITA), Angry Birds Comics #2 Operazione Omelette
IN ESPOSIZIONE: Wharol non visto (documentario - MoMA di New York)
IN CARNE E OSSA: Coming Soon
RICONOSCIMENTI & PREMI: Pitch Me! 2012 (con Domenico Di Berardino per il progetto FANG YOU - Cartoons on the Bay), Premio Carlo Bixio 2012 (con Marco Renzi per il progetto VLAD E LO SCUDO ELFICO - MY FIRST LIFE - Roma Fiction Fest), Premio Pisani 2012 (Su La Testa)

martedì 13 marzo 2012

LETTERA AL SOLE.

Qualche giorno fa, in questo post, vi avevo accennato a un'iniziativa di cui ancora non potevo parlare.

Tale iniziativa si è concretizzata.

Per cui, parliamone.

Prima di tutto partiamo da un articolo pubblicato dal Corriere della Sera che presenta un dato probabilmente noto a tutti ma sul quale si riflette molto poco. 

Visto? Il problema è esattamente quello trattato più volte in questo blog: monetizzare con la cultura, in questo caso particolare, con i prodotti televisivi.

Attenzione amici del ComicDom. 
Perchè secondo me questo discorso vale anche per voi/noi. 

Avere un pluralismo di propietari delle opere intelletuali, se ci pensate, spinge chiunque abbia una percentuale di guadagno sulla vendita, divulgazione, diffusione del prodotto a sbattersi come un dannato per avere dal lavoro il maggior ricavo possibile in ambito di soldi ma anche di visibilità.

Questo effetto a posteriori, ne procura uno a priori

L'inevitabile qualità, originalità, internazionalità del prodotto, finalizzato a nascere in un luogo ma a muovere i suoi passi in giro per il mondo intero.

Questo, come già detto, in Italia non avviene, soprattutto in televisione dove si cerca di scopiazzare produzioni internazionali o di prosciugare un argomento finchè viene a noia a tutta la nazione.

E spesso questo freno è messo proprio dalle reti.

Il motivo?
E chi lo sa!?!?!?!?!?

Forse proprio per non concedere quella libertà agli autori.
O per tenere per le palle il produttore.
O per abitudine radicata nei decenni.
Boh.

Fatto sta che la domanda rimane: spinge e valorizza di più il prodotto un privato che con quello guadagna e si procura altri lavori, o un'azienda dove chi dovrebbe piazzare lo stesso prodotto è stipendiato e relativamente tranquillo del fatto che a fine mese avrà il suo stipendio?

Attenzione, non dico che ci sia malafede in tutto questo.
Solo un po' troppa, ehm, rilassatezza magari.
E a volte incompetenza.

Perchè l'unico mercato in Italia che sembra aver capito che staccandosi da certe tematiche, certe realizzazioni tecniche pessime, certi attori, certi contenuti minimalisti (che in realtà nascondono solo una povertà produttiva evidente), certi argomenti, e in parallelo producendo coinvolgendo nei progetti anche strutture fuori dai confini (tu chiamale se vuoi: co-produzioni), si può realizzare qualcosa di importante e diffonderlo al meglio, è il mondo dell'animazione (tra l'altro praticamente monopolizzato da RAI. Strano che altri poli come Mediaset, Sky, o il network di MTV non abbiano ancora scoperto questa fonte, forse l'unica o la più sicura, di guadagno).

E torniamo al punto precedente.
E' un problema di referenti?
Probabilmente sì.

Ma come spesso succede, le cose, se si cambiano, si cambiano dal basso.

Di nuovo amici del ComicDom, stiamo attenti, perchè possiamo discutere dei contratti titpo quanto vogliamo, ma siamo noi i primi a dover dire: "no grazie, questo non lo firmo" e a essere capaci a rinunciare al libro pur di avere condizioni adeguate. 

Si cambiano dal basso, dicevo.

E con "basso" non esprimo un giudizio qualitativo sulla categoria alla quale appartengo, ma indico il punto dove tutto ha inizio, quello da dove tutto parte: gli autori e i registi.

Sembra che se ne sia preso atto.
Sembra che si sia deciso di intervenire.
O di provare a farlo.

Ne parla il sito del 100 AUTORI.

Di cosa?

Di questa lettera firmata da un numero esorbitante di autori cine-televisivi, e inviata al quotidiano IL SOLE 24 ORE.

Una bella e importante lettera che riporto qua sotto integralmente, con tanto di firme.

Leggiamola con attenzione.
E leggiamo anche chi l'ha siglata, perchè i nomi che troveremo sono davvero importanti.
Ed è bello sapere che si è insieme per raggiungere un obbiettivo comune.

LETTERA DEGLI AUTORI AL SOLE 24 0RE.

Siamo sceneggiatori, registi, artisti dell'animazione, documentaristi. Autori. In cerca d'autore. Un autore istituzionale pronto a mettere in scena un cambiamento. Del mondo in cui siamo chiamati a operare. Quello della RAI e di tutti i network che utilizzano le nostre opere. Un mondo che ha bisogno di un nuovo copione, di una nuova storia. Di cui vorremmo essere, se non protagonisti, almeno personaggi.
Personaggi significativi. Perché noi siamo quelli che scrivono e realizzano le storie che influenzano così profondamente l'immaginario collettivo degli italiani. Noi che con le nostre idee facciamo girare il volano della grande industria audiovisiva che fattura ogni anno più di 2,2 miliardi di euro. Noi che con i nostri film e le nostre fiction, i nostri documentari e i nostri cartoni animati, forniamo occasione di lavoro a 250 mila persone.
Abbiamo letto giorni fa sul vostro quotidiano che è giunto per la politica il momento di una scelta ineludibile: quella di considerare finalmente la cultura come un settore strategico e trainante della nostra economia. Bene, siamo con voi. O, si potrebbe anche dire, siete con noi, visto che come associazioni di autori avevamo elaborato concetti simili in alcuni nostri documenti che nel 2007 furono alla base di un'affollatissima assemblea di tutto il mondo dell'audiovisivo al teatro Ambra Jovinelli di Roma. Primo fra tutti, che la cultura è non solo forte elemento identitario del nostro Paese ma anche propulsivo del suo sviluppo economico. La Rai è uno dei luoghi decisivi di questa ipotesi e solo sviluppando al meglio la sua natura di servizio pubblico si può dare impulso a un'industria sana e moderna. Perché il suo obbligo ‘per legge' a innovare, se solo fosse rispettato, costringerebbe anche gli altri network a misurarsi sullo stesso terreno per non perdere quote di mercato e stimolerebbe così un decisivo miglioramento della qualità nell'intero universo della narrazione audiovisiva.
Ma le nostre parole si sono perse nel vento, vanificate non solo dai conflitti d'interesse del berlusconismo ma anche da infiniti altri interessi di parte. E neanche quando è arrivata la crisi è stato possibile confrontarsi con i vertici della Rai, né tantomeno proporre loro che la crisi stessa diventasse l'occasione per cambiare tutti insieme un modello editoriale, creativo e produttivo già da tempo obsoleto. L'unica strategia adottata dalla dirigenza di viale Mazzini è stata invece quella di decidere in solitudine tagli giganteschi alla produzione di fiction, nonostante proprio la fiction sia trainante per ascolti e introiti pubblicitari. Negli ultimi 4 anni la sola Rai ha ridotto di più del 40 per cento i suoi investimenti e ha perso 200 ore di prodotto originale, che diventano 300 considerando anche Mediaset e Sky. Cosicché l'offerta complessiva si è ridotta a meno di 50 titoli all'anno, meno di quanti ne producessimo 15 anni fa, collocandoci agli ultimi posti in Europa distanti di molte lunghezze da Regno Unito, Francia, Germania e Spagna.
E dato che per ogni euro investito in racconto audiovisivo si ha un ‘ritorno' di 2,1 euro, è facile capire quale gravissimo danno venga alle casse dello Stato da questa scelta imprenditoriale. A questo si deve aggiungere il danno derivato dalla delocalizzazione della produzione che negli ultimi 4 anni ha fatto volare all'estero 100 milioni di euro senza alcun ritorno per il nostro paese. A vantaggio di chi la Rai ha scelto una strada così disastrosa per l'azienda e, più in generale, per l'economia italiana? Di dirigenti che garantiscono così alla propria gestione la medaglia al merito di ore di produzione a costi più bassi e di produttori asserviti ai broadcaster perché la loro unica professionalità è quella di essere proni a tutti i loro voleri.
A questo punto proprio noi, troppo spesso accusati di essere irresponsabili e privilegiati, interessati solo ai nostri aumenti di compenso e al nostro particulare, siamo pronti a lanciare loro il guanto di sfida sul terreno dell'economicità degli investimenti, sulla riduzione possibile dei costi, su un diverso utilizzo delle risorse. Perché noi che le storie le ideiamo e le realizziamo sappiamo dove è giusto e possibile tagliare, come è possibile sfruttare al meglio un ambiente da un punto di vista narrativo, quale soluzione garantisce forza emotiva, qualità espressiva e minori spese.
Se qualcuno in Rai avesse accettato il confronto con gli autori sulla linea editoriale della attuale fiction avremmo consigliato ad esempio di dare minor centralità nelle scelte produttive al filone delle biografie filmate tanto in auge, che forse garantiscono da possibili spunti critici sulla realtà politica e sociale dell'Italia voluta da chi ci governa ma non sempre assicurano -per via degli investimenti che si rendono necessari per un film in costume- un buon rapporto qualità-costi. E avremmo suggerito di dare più spazio a storie che parlano del nostro presente e dei nostri problemi, evitando il ricorso a spettacolarità facili, spesso false e costose, prendendoci la responsabilità di rendere il racconto altrettanto emozionante e coinvolgente.
Il dialogo con chi siede ai piani alti di viale Mazzini però è risultato finora impossibile non solo sui grandi temi editoriali e industriali ma persino su elementari battaglie di civiltà come un contratto nazionale di lavoro per registi e sceneggiatori, al punto tale che su questo fronte - anche per la resa ai diktat della Rai da parte dei produttori televisivi-, siamo stati costretti a cercare la via dell'autodeterminazione di alcune elementari regole di lavoro, con un'iniziativa che abbiamo chiamato Turning Point.
Hanno Firmato la Lettera degli Autori:

Michele Abatantuono
Andrea Agnello
Chiara Agnello
Isabella Aguilar
Davide Aicardi
Gianfranco Albano
Michele Alberico
Mietta Albertini
Debora Alessi
Eric Alexander
Valeria Allievi
Daniela Altomonte
Giulia Amati
Francesco Amato
Marco Amato
Elisa Amoruso
Valeria Anci
Roberto Andò
Alessandro Angelini
Antonio Antonelli
Francesco Apice
Dario Argento
Aaron Ariotti
Tiziana Aristarco
Alessandro Aronadio
Enrico Maria Artale
Emilia Audino
Giambattista Avellino
Andrea Bacci
Giuseppe Badalucco
Sandro Baldoni
Pietro Balla
Mario Balsamo
Piero Balzoni
Mariangela Barbanente
Sibilla Barbieri
Marco Tullio Barboni
Francesco Barnabei
Andrea Barzini
Salvatore Basile
Alfio Bastianchic
Marco Bechis
Ariella Beddini
Claudia Bellana
Matteo Bellizzi
Marco Bellocchio
Pier Belloni
Matteo Berdini
Marco Beretta
Lorenza Bernardi
Gianluca Bernardini
Franco Bernini
Franco Bertini
Francesca Bertoni
Marco Bertozzi
Fabrizio Bettelli
Mattia Betti
Claudio Bigagli
Luca Biglione
Toni Biocca
Claudio Biondi
Stefano Bises
Laura Bispuri
Franco Bocca Gelsi
Giancarlo Bocchi
Piero Bodrato
Antonella Bolelli Ferrera
Filippo Bologna
Cinzia Bomoll
Dario Bonamin
Federico Bondi
Fabio Bonifacci
Diego Botta
Bruno Bozzetto
Sergio Brancato
Elisa Lina Briganti
Fausto Brizzi
Serena Brugnolo
Niccolò Bruna
Raffaele Brunetti
Francesco Bruni
Massimiliano Bruno
Elena Bucaccio
Stefania Buoni
Gianfranco Cabiddu
Giovanna Caico
Luigi Calabrò
Cosimo Calamini
Pietro Calderoni
Giulia Calenda
Alba Calicchio
Mimmo Calopresti
Giuseppe Calopresti
Giuseppe Cammarata
Fabio Campus
Mario Canale
Claudio Canepari
Vinicio Canton
Simona Caparrini
Tommaso Capolicchio
Alessandro Capone
Elettra Caporello
Mirko Capozzoli
Marianna Cappi
Danilo Caputo
Gianni Cardillo
Emma Cardillo
Maurizio Careddu
Antonio Carella
Enrico Caria
Christian Carmosino
James Carrington
Umberto Carteni
Alfredo Caruso Belli
Riccardo Casali
Carla Giulia Casalini
Stefania Casini
Mauro Casiraghi
Maria Grazia Cassalia
Clelia Castaldo
Alessandro Castelletto
Sergio Castellitto
Luca Cattaneo
Liliana Cavani
Stefano Ceccarelli
Giorgia Cecere
Andrea Cedrola
Francesco Cenni
Matteo Cerami
Serena Cervoni
Daniele Cesarano
Fabrizio Cestaro
Rita Charbonnier
Anna Cherubini
Adriano Chiarelli
Duccio Chiarini
Guido Chiesa
Giovanni Chironi
Ugo Chiti
Teresa Ciabatti
Anne-Riitta Ciccone
Carmela Cicinnati
Marcello Cicirello
Eleonora Cimpanelli
Paolo Cingolani
Daniele Cini
Francesco Cioce
Giovanni Cioni
Chiara Clini
Roberta Colombo
Paola Columba
Cristina Comencini
Michele Conforti
Umberto Contarello
Claudio Corbucci
Nello Correale
Francesco Costabile
Gianni Costantino
Paolo Costella
Ivan Cotroneo
Alfredo Covelli
Emanuele Crialese
Sergio Crivellaro
Diego Cugia
Giorgio Cugno
Claudio Cupellini
Alessandro D'Alatri
Massimo D'Alessandro
Dario D'Amato
Massimo D'Anolfi
Luca D'Ascanio
Marina D’Aversa
Maria Pia Daniele
Sandrone Dazieri
Lorenzo De Almeida
Franca De Angelis
Giancarlo De Cataldo
Pierpaolo De Fina
Francesca De Lisi
Renato De Maria
Cristian De Mattheis
Salvatore De Mola
Gianni Del Corral
Anna Del Monaco
Emanuela Del Monaco
Peter Del Monte
Andrea Di Bari
Daniele Di Biasio
Micaela Di Carlo
Eleonora Di Fortunato
Anna Di Francisca
Nina Di Majo
Mariano Di Nardo
Maria Stella Di Nardo
Fabio Di Ranno
Carla Di Tommaso
Donatella Diamanti
Tania Dimartino
Giorgio Diritti
Domenico Distilo
Giovanni Donfrancesco
Riccardo Donna
Rossella Drudi
Giacomo Durzi
Stefano Enna
Barbara Enrichi
Egidio Eronico
Alessandro Fabbri
Roberto Faenza
Francesco Falaschi
Mario Falcone
Corrado Farina
Felice Farina
Giovanni Fasanella
Michele Fasano
Leonardo Fasoli
Simona Fasulo
Federico Fava
Lorenzo Favella
Giorgio Favretto
Davide Ferrario
Agostino Ferrente
Linda Ferri
Margherita Ferri
Martino Ferro
Eleonora Fiorini
Riccardo Flammini
Maurizio Forestieri
Alfredo Forino
Claudio Fragasso
Pierluigi Frassineti
Antonio Frazzi
Daniele Frison
Michel Fuzellier
Edoardo Gabbriellini
Valentina Gaddi
Giuseppe Gagliardi
Giovanni Galavotti
Daniela Gambaro
Andrea Garello
Benedetta Gargano
Marina Garroni
Massimo Gaudioso
Paolo Genovese
Gianfranco Giagni
Dino Giarrusso
Valeria Giasi
Marcella Gilardoni
Liliana Ginanneschi
Ugo Fabrizio Giordani
Luca Giordano
Claudio Giovannesi
Roberto Giovannini
Viviana Girani
Leandro Giribaldi
Giorgio Glaviano
Valeria Golino
Daniele Grassetti
Stefano Grasso
Filippo Gravino
Corrado Guzzanti
Fiorella Infascelli
Luca Infascelli
Laura Ippoliti
Guido Iuculano
Valerio Jalongo
Fabio Jephcott
Roan Johnson
Giovanna Koch
Michele La Nubile
Ivan La Ragione
Wilma Labate
Giuseppe Maurizio Laganà
Francesco Lagi
Chiara Laudani
Guido Laudani
Antonio Lauro
Antonio Leonardi
Doriana Leondeff
Valentina Leotta
Antonio Leotti
Betta Lodoli
Guido Lombardi
Silvia Longo
Stefano Lorenzi
Daniele Luchetti
Jean Ludwigg
Federico Lunadei Maroder
Alessandro Lunardelli
Marcantonio Lunardi
Nicola Lusuardi
Ottavia Micol Madeddu
Silvio Maestranzi
Daniele Maggioni
Gloria Malatesta
Daniele Malavolta
Antonio Manca
Luca Manfredi
Francesca Manieri
Andrea Manni
Guido Manuli
Alina Marazzi
Francesca Marciano
Adonella Marena
Davide Marengo
Maurizio Margherito
Manuela Marianetti
Giorgia Mariani
Leonardo Marini
Fabrizio Marini
Marco Martani
Massimo Martella
Cinzia Masotina
Iole Masucci
Luisa Mattia
Carlo Mazzotta
Roberto Meddi
Francesca Melandri
Michele Mellara
Igor Mendolia
Maddalena Merlino
Fabrizia Midulla
Valerio Mieli
Riccardo Milani
Giuliano Miniati
Luca Miniero
Anna Mittone
Andrea Molaioli
Francesco Momberti
Lisandro Monaco
Luca Monesi
Francesco Monico
Vincenzo Monteleone
Cristina Monti
Patrizia Monzani
Antonio Morabito
Nanni Moretti
Emanuele Moretti
Marilena Moretti
Vittorio Moroni
Annarosa Morri
Sara Mosetti
Gabriele Muccino
Vittorio Muscia
Silvia Napolitano
Stephen Natanson
Enza Negroni
Susanna Nicchiarelli
Maurizio Nichetti
Andrea Nobile
Claudio Noce
Claudio Norza
Jonathan Nossiter
Maura Nuccetelli
Laura Nuccilli
Matteo Oleotto
Rosalba Oletta
Marcello Olivieri
Ivan Orano
Giulia Oriani
Maurizio Orlandi
Chiara Ottaviano
Filippo Ottoni
Ferzan Ozpetek
Federico Pacifici
Chiara Bianca Maria Pacilli
Fabio Paladini
Claudio Paletto
Dante Palladino
Bartolomeo Pampaloni
Gianfranco Pannone
Francesca Panzarella
Mario Paolinelli
Marco Paolini
Antonia Paolini
Rocco Papaleo
Massimiliano Papi
Martina Parenti
Alessandro Parisi
Paola Pascolini
Angelo Pasquini
Luca Pastore
Anna Pavignano
Gianfilippo Pedote
Tania Pedroni
Michele Pellegrini
Lucio Pellegrini
Sandro Petraglia
Marco Pettenello
Dario Piana
Alessandra Piccinni
Giuseppe Piccioni
Pierpaolo Piciarelli
Ficarra & Picone
Leonardo Pieraccioni
Alberto Piferi
Susanna Piferi
Giovanni Piperno
Francesca Pirani
Pierpaolo Pirone
Paolo Pisanelli
Michele Placido
Pasquale Plastino
Amelia Pollicino
Marco Pontecorvo
Marco Ponti
Federica Pontremoli
Josella Porto
Marco Pozzi
Andrea Prandstraller
Filomena Pucci
Marco Puccioni
Andrea Purgatori
Costanza Quatriglio
Domenico Rafele
Matteo Raffaelli
Monica Rametta
Ludovica Rampoldi
Paola Randi
Maddalena Ravagli
Beatrice Ravaglioli
Nicola Ravera Rafele
Simone Riccardini
Prospero Richelmy
Chiara Atalanta Ridolfi
Laura Rigoni
Antonello Rinaldi
Marco Risi
Viola Rispoli
Giovanni Robbiano
Alice Rohrwacher
Pepi Romagnoli
Gualtiero Rosella
Alessandro Rossi
Kim Rossi Stuart
Matteo Rovere
Andrea Rovetta
Emanuele Ruggiero
Stefano Rulli
Dardano Sacchetti
Gabriele Salvatores
Dario Sardelli
Stefano Sardo
Carlo Sarti
Domenico Saverni
Simone Scafidi
Alberto Scarponi
Rossella Schillaci
Luciano Schito
Alessio Schreiner
Maurizio Sciarra
Luca Scivoletto
Paola Scola
Daniela Scopelliti
Fabio Segatori
Andrea Segre
Alessandro Sermoneta
Claudio Sestieri
Adriano Sforzi
Michela Signori
Fidel Signorile
Michele Sigurtà
Alberto Sironi
Michele Soavi
Silvio Soldini
Stefano Soli
Stefano Sollima
Paolo Soravia
Anna Maria Sorbo
Paolo Sorrentino
Marina Spada
Massimo Spano
Sergio Spina
Domenico Starnone
Stefania Stefanelli
Stefano Stoto
Stefano Sudrié
Alexis Sweet
Dominick Tambasco
Gianluca Tavarelli
Leila Tavi
Vittorino Testa
Roberto Tiraboschi
Maria Sole Tognazzi
Massimo Torre
Mattia Torre
Francesco Trento
Giorgio Treves
Marco Turco
Bianca Maria Vaglio
Andrea Valagussa
Leonardo Valenti
Enrico Vanzina
Carlo Vanzina
Paolo Vari
Filippo Vendemmiati
Luca Vendruscolo
Massimo Venier
Gino Ventriglia
Davide Venturi
Carlo Verdone
Andrea Vernier
Giovanni Veronesi
Enrico Verra
Raffaele Verzillo
Stefano Viali
Daniele Vicari
Ferdinando Vicentini Orgnani
Lorenzo Vignolo
Enrica Viola
Paolo Virzì
Sasa Vulicevic
Fulvio Wetzl
Edoardo Winspeare
Andrea Zambelli
Gianni Zanasi
Tonino Zangardi
Monica Zapelli
Andrea Zauli
Lucia Zei

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