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RICONOSCIMENTI & PREMI: Pitch Me! 2012 (con Domenico Di Berardino per il progetto FANG YOU - Cartoons on the Bay), Premio Carlo Bixio 2012 (con Marco Renzi per il progetto VLAD E LO SCUDO ELFICO - MY FIRST LIFE - Roma Fiction Fest), Premio Pisani 2012 (Su La Testa)

martedì 6 marzo 2012

A BART E' ANDATA VIA LA VOCE.

Lo avrete letto in giro.

LIù BOSSISIO e ILARIA STAGNI,  rispettivamente le bravissime doppiatrici che danno la voce a Marge e Bart Simpson, hanno deciso di abbandonare il progetto.

Il motivo?

Sembra che Fox e Mediaset abbiano imposto la riduzione del 67% del cachet a tutta la squadra che lavora sull'edizione italiana della trasmissione.

La causa?
La solita, vecchia, cara, crisi economica.
Carissima in questo caso.

Parliamo di numeri: se voi prendete 1000 euro di stipendio, con una riduzione simile finireste con il riceverne solo 330.

Tollerabile?
Di certo no!

E c'è da pensare che la manovra sia stata pensata proprio per togliersi dal cast gli elementi più famosi, e quindi costosi.

Lasciamo un attimo perdere le implicazioni sindacali (che di sicuro sussistono) e artistiche (avete idea del trauma nel sentire quelle due voci cambiate!?!?!?!) e concentriamoci solo sul mero aspetto commerciale.

Sembra che in Italia si fatichi ad associare le parole intrattenimento e cultura alla parola MONETIZZARE. 

Se si deve maltrattare un settore o decurtare qualcosa, anche le aziende private, puntano dritte lì.

Strano, perchè nel resto del mondo quelli sono due ambiti sui quali si investe molto, perchè fonti di sicuri guadagni e di esportazioni all'estero.

No.
Noi no.

I nostri prodotti sono spesso ad uso e consumo solo degli Italici Confini, pensati per questi, realizzati male e in economia, sovente scopiazzati in maniera cheap, e prodotti "in serie" ricalcando la moda del momento (cuochi, medici, polizie scientifiche) intasando velocemente il mercato con una serie di prodotti tutti identici, che quindi stufano molto in fretta lo spettatore, senza mai azzardare una cosa nuova e cercare di creare una tendenza invece che subirla.

Sembra sfuggire, a questo paese, che un bel serial, un bel film, un bel libro, un bel fumetto, possono vendere non solo qua da noi, ma iniziare un viaggio che li porterà, con successo, anche in giro per il mondo intero.

L'unico settore che questa cosa sembra averla capita, è quello dell'animazione.
Ma questa è un'altra storia.

Quindi cosa facciamo?

Scegliamo storie che non osano, spesso legate a un territorio circoscritto, magari dialettali (cazzo!), giusto per restringere ancora maggiormente il target.

Stiamo attenti a non offendere nessuno, soprattutto gli esimi politici italiani che, in un modo o nell'altro, sia in Rai che in Mediaset, sono implicati.

E, ça va sans dire, non dimentichiamoci poi di compiacere la Chiesa, il Moige, i Nazisti dell'Illinois, la Lega, e tutte queste zavorre che nei paesi civili non avrebbero il permesso di mettere bocca in cose che non li riguardano (ma forse anche di esistere)!

Ci infiliamo attori che non parlano italiano, che non sanno recitare e che a fatica riescono a farsi capire quando si esprimono, con la presunzione che la loro solo presenza, e non la loro bravura, possa interessare il pubblico. 

Costruiamo narrazioni senza un guizzo o un punto di vista, come la recente fiction su Chiari (che comunque ben rappresenta quello che dico perchè è un prodotto made in Italy, only for Italy), pensando che basti un insieme di aneddoti a fare una bella storia.

Pochissima o nessuna attenzione ai contenuti quindi, mentre nel resto del mondo, soprattutto nei prodotti popolari, la scritutra ha raggiunto livelli altissimi.

E last but not least, mi raccomando, spendiamo poco, pochissimo per i settori che contano negli altri paesi dove riconoscono pure il loro valore, pensate: la scrittura, la regia e gli attori (bravi, non quelli raccomandati), perchè se poi esce un buon prodotto rischiamo anche di farci dei soldi e di venderlo all'estero e noi questo non lo vogliamo!

Ecco.

Come si applica questo discorso al doppiaggio?

Si applica.

La TV vive vendendo spazi pubblicitari.

Questi spazi hanno prezzi diversi a seconda dell'audience e della fascia oraria del programma all'interno del quale vengono trasmessi.

Quindi: più qualità, più audience, più soldi.

Così, a braccio...
per esempio.





6 commenti:

Daniele Mocci ha detto...

Se a Bart è andata via la voce, a un consistente numero di italiani è andata via la testa!

Sarà anche un discorso trito e ritrito, ma hai ragione da vendere Davide!

Ed è sempre meglio non dimenticarsi che questo discorso è in realtà un GIGANTESCO problema da cui si evince tutta l'ignoranza, la grettezza, la tronfia supponenza e la totale assenza di lungimiranza di chi in Italia ha (avrebbe) la possibilità di promuovere e divulgare prodotti di cultura. Soprattutto di cultura popolare.

Davide ha detto...

Daniele!

Prima di tutto ben trovato.
Ho aggiunto il tuo blog qui a lato :)

In effetti sì, è un discorso già sentito ma che poche volte fanno gli addetti e spesso solo il pubblico stufo o annoiato (che comunque ha le alternative 'mericane, francesi e HBO, per cui non si annoia).

Poi tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo "e il", nel senso che anche volendo osare o provare a fare un prodotto di un certo tipo, gli autori e i tecnici si dovrebbero realisticamente scontrare con la disabitudine a lavorare in un certo modo, e quindi senza garanzie sul risultato.

Ma alcuni tentativi (tipo Romanzo criminale o film come il Divo) lasciano ben sperare.

Ma sai, a me è capitato di dover riscrivere delle sceneggiature perchè c'era da inserire la moglie di un noto DJ. E solo per quello. E l'editor che mi lo chiedeva era più affranto di me.

Quindi, finchè dall'alto cadono queste indicazioni, che ci struggiamo a fare?

Daniele Mocci ha detto...

Sono d'accordo.

Chissà perché, ma la tua disavventura per via dell'inserimento forzato in sceneggiatura di quella "signora DJ" non mi stupisce.

Ed è vero che il problema principale di tutto questo ha le sue origini "in alto" (dove "alto" è un concetto quantomai relativo).

In bocca al lupo per le tue cose e... grazie per il link!

Per me è un vero piacere poter scambiare dei pareri con te.

Ciao

Davide ha detto...

Il piacere è mio Daniele.
Quando vuoi mi trovi qui o alla mail.

Crepi il mio lupo e in bocca al tuo.

Officina Infernale ha detto...

...è da qualche anno che lo dico...applicato ad un media che ben conosciamo...figuriamoci dalle altre parti...

Davide ha detto...

Eh sì Moz, qua non è questione di media... è questione di mentalità. Gli italiani falliscono tutte le possibiltà offerte, sviliscono tutti i talenti presenti sul territorio, perdono terreno nei confronti del mondo intero.

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