L'INVASIONE DEGLI ULTRAPORCI, dicevamo, è un libro che mi è stato regalato in occasione dell'inaugurazione del nuovissimo PseudoStudio meneghino e che mi ha sollazzato con qualche ora di sentito e onesto divertimento.
BEH... BARZI, come diretsti tu, non è che tu sei gentile con me e poi io ti faccio il post sul blog per parlare male del tuo libro, eh.
E a essere sinceri non avrei un solo piccolissimo motivo per parlarne male.
Non nego che fin dalla bellissima copertina, l'opera di Davide (il già citato Barzi, appunto) e Silvia Corti mi ha incuriosito e affascinato.
E non nego che quando mi dicesti: "leggilo, è un young adult!" non ci credetti nemmeno per un piccolo, minuscolo secondo, oh Barzi.
Più difficile, a questo punto, è definire che cos'è L'INVASIONE DEGLI ULTRAPORCI.
Il primo romanzo-musical di ridanciana e spensierata fantascienza suinica, potrei dire.
Un sentito omaggio ai film sci-fi degli anni cinquanta e all'amore per gli insaccati prima dell'insaccamento, forse.
Porci dallo spazio, maiali mutanti, scrofe in cerca d'amore, tante canzoni, una professoressa che rutta, un capo supremo che ha sempre un capo supremo, due gemelli indistinguibili anche nel nome, moltissime situazioni divertenti, battute sagaci, spassosissime illustrazioni, i titoli dei capitoli che da soli valgono l'acquisto del volume, uno stile di scrittura fresco e leggero che non tratta mai il lettore come uno stupido, continui colpi di scena, un'avventura adatta davvero a tutte le età, le pagine che profumano di prosciutto crudo di Parma e che ungono anche un po' le mani, sono tutte cose che potete trovare in questo libro.
Ricordatevi solo che quando andrete ad acquistarlo il librivendolo vi dirà: "ho fatto 147 pagine, lascio!?!?".
E voi fatevele lasciare proprio tutte quelle pagine, perchè ne vale davvero la pena!
Zampone, la prossima volta che ti mangerò mi domanderò seriamente se tu venga da qualche allevamento terrestre o da una galassia lontana lontana.
Io il mio consiglio ve l'ho dato: fatevi questo regalo, leggetevi, magari sotto l'ombrellone, il gioiellino prodotto dalla premiata coppia Barzi / Corti.
Ora, non so perchè, mi è venuta voglia di porchetta.
Si sa tra l'altro, che per renderla più morbida e gustosa, la suddetta, va lasciata un bel po' a mollo nel latte (scremato), ma nonostante questa chicca culinaria, è con una forbita citazione letteraria che voglio accomiatarmi da voi.
Orwell infatti, parlando di precedenti illustri, anche ce l'aveva un po' su coi maiali, ma lui la vedeva così...
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