IN DVD: Un Giorno Come Tanti (cortometraggio drammatico - regia Alessio Pasqua), Di Messer Cavè, l'Artista, e del Console Benefattore Suo (cortometraggio drammatico - regia Giovanni Ziberna)
IN ONDA:
The Avatars (Disney Channel), eBand (Disney Channel), Spike Team 2 (RaiGulp), Camera Cafè (Italia 1 e Italia 2), Medici Miei (Italia 2), Life Bites (Disney Channel e Italia 1), Piloti (Rai Premium), Gamers (all'interno di Game Time - Odeon TV e all'interno di Gamerland - Mediaset Italia 2), Le Straordinarie Avventure di Jules Verne (RaiGulp), Winx Club 6 (Rai 2), Egyxos (Super!)
IN RETE: Gamers (canale GamersProject - YouTube, sul sito Daily Motion e sul portale Virgilio.it), Insert Coin (canale OGM Animation Studios - YouTube), Extinction Seed vol.1 (preview online)
IN SALA: Coming Soon
IN EDICOLA: Coming Soon
IN LIBRERIA:
Joe Carrot Sei nei guai conigliastro!, Joe Carrot Il mistero dei bruchi giganti, Joe Carrot La freccia di fuoco, Extinction Seed vol.1 (di 4 - ITA), Angry Birds Comics #2 Operazione Omelette
IN FUMETTERIA: Extinction Seed #0 (miniserie - USA), Extinction Seed #1 (miniserie - USA), Extinction Seed #2 (miniserie - USA), Extinction Seed #3 (miniserie - USA), Extinction Seed #4 (miniserie - USA), Studio 69 (graphic novel), Extinction Seed vol.1 (di 4 - ITA), Angry Birds Comics #2 Operazione Omelette
IN ESPOSIZIONE: Wharol non visto (documentario - MoMA di New York)
IN CARNE E OSSA: Coming Soon
RICONOSCIMENTI & PREMI: Pitch Me! 2012 (con Domenico Di Berardino per il progetto FANG YOU - Cartoons on the Bay), Premio Carlo Bixio 2012 (con Marco Renzi per il progetto VLAD E LO SCUDO ELFICO - MY FIRST LIFE - Roma Fiction Fest), Premio Pisani 2012 (Su La Testa)

martedì 31 gennaio 2012

IL PIDOCCHIO E GERMANO (Una Filastrocca per Adulti Immaturi).

E mentre Lui è appena rientrato dal suo giro per le terre di Francia, poichè arruolato nel manipolo di eroi che ha partecipato a questa iniziativa qua (cercate in rete di cosa si tratta, ne parlano tutti ultimamente per cui è inutile ripetere informazioni che potete trovare altrove):

...io vi pubblico una nuova FILASTROCCA PER ADULTI IMMATURI che il disegnatore e sketch crawler ANDREA LONGHI ha simpaticamente e magistralmente illustrato. 

Ne seguiranno altre?

Chissà!

Di sicuro questa è la prima full optional, munita anche di disegnini carini caro'

Voi, nel dubbio, rimanete sintonizzati.

IL PIDOCCHIO E GERMANO
(c) 2012 Davide Aicardi - ogni riproduzione totale o parziale senza citare l'autore e la fonte è severamente vietata

Fin dai tempi in cui Germano
era ancora un bel marmocchio
sulla chioma lunga e folta
abitava là un Pidocchio!
È cresciuto il parassita
col suo ospite in simbiosi
ma il percorso della vita
(e dei geni difettosi)

lo costringono quest’oggi,
e poi vada come vada,
a lasciare quella testa
e a trovarsi per la strada!

Perché il povero Germano
colto già dalla canizie
è costretto a litigare
col principio di calvizie!
Vada bene per l’estate,
un pochino di aria fresca,
ma l’inverno è troppo freddo
per restare senza cresta!

Il Pidocchio un poco triste
scende a sud con decisione
per trovare un nuovo luogo
dove porre abitazione.

Non distante, sotto il naso
e alla bocca tutt’intorno,
trova un posto assai peloso
per passare notte e giorno.

È un mattino come un altro
ma con un destino infame:
nella schiuma lui si sveglia
inseguito da tre lame!

Così, senza colazione,
senza succo né homelette,
con grande accelerazione
fugge in fretta dal Gilette!

Si è fermato un po’ più giù,
dalla brace alla padella,
alloggiando assai felice
la peluria dell’ascella.


Tutto bene finchè un giorno,
il Pidocchio poveretto,
accompagna il buon Germano
fino al campo di calcetto.

Dopo appena sei secondi
che l’incontro è cominciato
tutto intorno là si espande
un odore esagerato!

Ma non è ancora finita
e a marcar la situazione,
sempre peggio, lo minaccia
una grande inondazione.

Scappa ancora il poverino
mentre in gola pulsa il cuore
inseguito dalla piena
puzzolente di sudore.

Resta un poco valutando,
osservando circospetto,
quali insidie si nascondan
dietro ai peli in mezzo al petto.

Ma la permanenza è breve,
meno di una settimana,
perché è spesso disturbato
dal ballar della collana.

Per cui sempre più distrutto,
stanco e ormai rammaricato,
con la faccia volta a lutto
parte ancora rassegnato.

Il percorso è tormentato
senza bici né triciclo
e il Pidocchio arriva stanco
fino oltre all’ombelico!

Quando ecco che ai suoi occhi,
stanchi per il lungo viaggio,
appare un’oasi per pidocchi!
O sarà forse un miraggio?

Peli lunghi, folti e neri
e silenzio, caldo e pace.
Né sudore, né collane,
né calvizie, tutto tace!

Non gli sembra zona quella
che Germano mai si rasa
e decide che è un buon posto
per piazzare la sua casa.

Ed infatti lì sta bene,
niente stress, il posto è bello,
e Germano poi ci tiene
perché è proprio sul pisello!

Ma poi arriva primavera
e di colpo, che succede?
Un calore esorbitante
e il Pidocchio dopo vede

un triangolo di peli,
(forse quello è un altro mondo?)
e Germano gli entra dentro
con la forza dell’affondo.
Qui il pettine non liscia, 
niente fon e niente riga
ma ogni tanto ti ritrovi
dentro ai peli di una figa!

Troppo corti, irti e duri
e poi chissà mai perché,
quattro o cinque volte al giorno
ti disturban col bidet!

Il Pidocchio là esiliato,
ce ne ha già i maroni cubici
ed al nuovo accoppiamento
riconquista i peli pubici!

Ma è deciso a traslocare
e a cercare un’altra tappa
per cui inizia a camminare
e attraversa il monte Chiappa.

Giunto all’incipit del canyon
si sofferma un momentino
serio prega di arrivare
alla fine del cammino.

Il suo sogno è lì esaudito
e trovata un’oasi adatta
il Pidocchio mette tende
ed indossa la ciabatta.

È in un posto assai protetto
da due monti laterali
e ogni tanto qualche peto
porta aria a quei locali.

Poi c’è grande convenienza:
4 camere e un tinello…
può dividere l’affitto
con l’amico Tarzanello!

Di Germano, i coinquilini
sono uniti e solidali.
Speran solo che non cambi
le abitudini sessuali!

lunedì 30 gennaio 2012

E DOPO IL LANCIO UFFICIALE: eBAND, LA SERIE, SU DISNEY CHANNEL!

Vi ricordate di eBAND!?!?

Bene, perchè da stasera parte la messa in onda ufficiale, direttamente a casa vostra,
senza spese di spedizione, su Disney Channel!

E se non vi fidate di me, fidatevi almeno del trailer.


P.S.: per tutti quelli che continuano a scriverlo ovunque in modo sbagliato, giornalisti, blogger, recensionisti, amici, graffittari che vogliono una tag nuova e originale, leggete bene, si scrive proprio così...

eBand!

Non si scrive E-BAND (col trattino, come hanno scritto quegli asinelli di YouTube).  
Non si scrive I-BEND (col trattino e sgrammaticato).
Non si scrive iBAND (senza trattino ma come se fosse proprietà della Apple). 
Non si scrive I-BAND (col trattino ma come se fosse proprietà della Apple).
Non si scrive IBEND (senza trattino ma sgrammaticato).  
Non si scrive EBAND (senza trattino ma con la "e" maiuscola). 
Non si scrive e-BAND (col trattino e con la "e" minuscola). 


Insomma:


eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand! eBand!

(Mica per altro, altrimenti se googlate sbagliato non mi arrivate sul blog, eccheccacchio!).

PS: non si scrive nemmeno e.band (come ho visto nel report delle parole chiave che hanno portato ignari utenti sul mio blog), o e/band. 

PPS: no, nemmeno He-Band! Il dominatore del music-verso!



domenica 29 gennaio 2012

CARAMELLE (D'ORZO) DA UNA SCONOSCIUTA.

La sconosciuta era la cassiera del supermercato biologico di via Melzo, a Milano.

Per la cronaca, quella a cui ho pagato le caramelle. 

Da piccolo ne ero ghiotto.

Devo dire che hanno saputo mantenere tutto il loro fascino.

Consigliatissime.

Ah, le cose buone di una volta.
 
Anche la data di scadenza lo dice...

...che sono di una volta.

sabato 28 gennaio 2012

PER FAVORE, NON TOCCATE LE VECCHIETTE!

Soprattutto se sono come questa. 


Il disegno è del bravissimo MORENO DINISIO.

La curiosità, tutta vostra.

E ve la tenete, almeno per un altro po'.

Stay tuned!

venerdì 27 gennaio 2012

FACCIAMO UN PO' D'ORDINE IN SALA GIOCHI.

Qualcuno la chiama: la prima sitcom sul mondo dei videogames.

A me piace chiamarla webcom

Parlo di GAMERS, la serie comica diretta a quattro mani da Luca Maragno & Elisabetta Ferrari e prodotta da LIGHT TV in collaborazione con GAMESTOP.

Perchè ve ne parlo io?

Perchè qualche tempo fa, i produttori hanno deciso di assoldare nel loro parco autori lo sceneggiatore più bravo e divertente che ci fosse sulla piazza!
Purtroppo per loro, l'utente chiamato non era al momento raggiungibile.

Così sono stati costretti a rivolgersi a me!

Calmi.
Niente panico!

Adesso vi dico dove potete seguire gli episodi.

Sul canale YouTube dedicato, per esempio.

Oppure, in comode rate settimanali, che verranno recapitate direttamente sulla vostra pagina FaceBook, semplicemente cliccando "mi piace!" sul gruppo GamersProject.

Per amore di cronaca (non è vero, è solo per bullarmi), è giusto dire che per GAMERS svolgo un duplice ruolo di soggettista / sceneggiatore e di supervisore, per alcune puntate.

Vi segnalo alcuni degli episodi scritti da me (altri non sono ancora stati girati o messi on-line):




E i due che invece ho supervisionato (entrambi del mitico Luca Fassina!):


(anche se non so perchè si chiama così, dovrebbere essere LOTRO)


Comunque io ai miei tempi, non perdevo tempo in casa coi videogiochi.

Scendevo in cortile a giocare!

Certo, serviva una prolunga lunghissima, ma vuoi mettere vincere il derby della Lanterna a PES con tutto il palazzo che ti guarda dalla finestra!?!?!

giovedì 26 gennaio 2012

IL PICCIONE TORNA A VOLARE.

Lunedì sono passato a firmare la SIAE della terza serie di PILOTI.


Questo vuol dire che la serie (fino ad ora inedita) sta per andare in onda.

E io ho scoperto dove e quando:

DAL LUNEDì A VENERDì

ALLE ORE 17.05 SU

Stay tuned: dopo l'area relax, appena possibile faremo un po' d'ordine anche nel cockpit della Piccione Airlines!

martedì 24 gennaio 2012

PIXELONI PIXAR AL PAC... E NON SOLO.


Vista oggi.

C L A M O R O S A ! ! !

Andatela a vedere.

Assolutamente.

Per info varie, qua c'è il SITO.

Mi ringrazierete.

P.S.: evitate i fine settimana, sembra Rimini ad agosto.

lunedì 23 gennaio 2012

DI UN SITO E UNA FAN PAGE FICHISSIMI!

Vi ricordate?  


E adesso sono lieto di comunicarvi due graditissimi aggiornamenti. 

Il primo è che finalmente, dopo anni di schiaffi sulle mani e correzioni da parte di genitori severi ed insegnanti dispotici, potete sfogarvi e urlare:

A ME
 
Beh, urlare...

potete cliccarlo!

Sulla prima e unica fan page ufficiale di INSERT COIN su FaceBook!

Cliccare per credere.

(Vi prego, cliccate, non fate arrabbiare Shirley che poi, lo sapete, strilla come un'aquila!).

Poi.

Rullo di tamburo.

Ancora.

Ancora.

Ancora.

Basta.

Ladies and gentlemen, finalmente online, il sito ufficiale dell'unica serie al mondo ambientata nella sala d'aspetto di un videogioco!!!

Contiene sfiziosi extras e gustosissimi downloads che potete trovare solo se ci venite a trovare là.

Quindi, cosa fate ancora sulla pagina di questo blog?

Seguite il link, no?

Ah, ok, è vero.
Un attimo.
Disabilito la funzione monitor ipnotico.

Ecco.
Fatto.

Potete andare adesso perchè se siete ancora qui, l'unica cosa che può essere successa è che vi siate addormentati sulla tastiera.

SVEGLIA!

domenica 22 gennaio 2012

(continued) ...IL RISULTATO NON CAMBIA.

Sempre Liri, e sempre per Natale, mi ha regalato anche questo:
 
Che installato su questo:

E attaccato, ancora, a questa:
Grazie a questo:

Mi permetterà di divertirmi un bel po'.

(E di distrarmi assai, puranche).

Yeah!

sabato 21 gennaio 2012

E I MARRONI GLASSATI.

No, non parlo delle vicende politiche degli ultimi 18 anni del nostro (Bel) Paese.

Parlo proprio dei marron glacé!

Che (tra parentesi), pur adorando le castagne, non ho mai amato.

Ma mai mai mai mai mai, davvero.

Eppure, come dissi nel primissimo post di questo blog, solo gli stupidi non cambiano mai idea.

Anche se per cambiarla, questa volta ho avuto bisogno di un Gerryscottiano aiutino da casa.

Aiutino arrivato provvidenzialmente da Nives, che mi ha regalato questi:
Il marrone artigianale, di glassa VestUto. 

No, non è pubblicità.

E' un consiglio per vivere felici.
Ma veramente felici. 

Forse i Soerba, prima di comparire e scomparire altrettanto fugacemente, già lo sapevano.

venerdì 20 gennaio 2012

LA PREFAZIONE DI UN POVERO ILLUSO.

Tempo fa, mi venne chiesto di scrivere una prefazione per un saggio su Batman, edito dalle edizioni IL FOGLIO LETTERARIO e inserito nella collana di saggi sul fumetto diretta da Alessandro Dezi.

BATMAN, LA MASCHERA E IL VOLTO (sulle tracce del Cavaliere Oscuro) è stato scritto a quattro mani da Marco Timossi e Stefania Ponzone e, se ve lo foste persi, è quello su cui campeggia il bellissimo disegno di copertina di Oscar Celestini qua sotto.


Mettiamo i puntini sulle "i": se siete lettori e conoscitori esperti del protettore di Gotham City, questo non è il libro che fa per voi.

Se invece vi state avvicinando al misterioso mondo dell'Uomo Pipistrello, e volete saperne qualcosa di più, questa lettura vi fornirà un quadro generale piuttosto completo.

Il mio modesto intervento di prefazione mi procurò il contatto con l'attivissimo Vito Sugameli che in quell'occasione mi intervistò per il sito della Batman Comunity che allora curava.

Mi diverte ricordare la totale libertà creativa con cui produssi sia quell'intervista, che la prefazione richiestami.

Per questo motivo, udite udite, ve la ripropongo integralmente qua sotto, completa di refusi (nel caso ce ne fossero).

(Ma ce ne saranno sicuramente, conoscendomi).

(E tanti). 

Un'occasione imperdibile, quindi!

Un due tre per Batman dietro al batsegnale!
 

DEL GIORNO IN CUI  HUGO PRATT
MI PRESENTO’ BRUCE WAYNE
ovvero
La Prefazione Di Un Illuso
(di Davide Aicardi)

            Interno. Una soffitta buia. Notte.
Non so di chi fosse il fumetto che avevo salvato dalla polvere e che stringevo emozionato tra le mani, e nemmeno come fosse finito lì. Sto parlando di una di quelle classiche soffitte dell’ancor più classica casa di campagna dove tutta la famiglia ripone qualsiasi tipo di oggetto pur di non buttarlo via. Sto parlando della vera e propria dimensione dimenticatoio insomma. Dimensione nella quale ero solito addentrarmi spesso, e dalla quale uscivo solo dopo avere riesumato nuovi, divertenti passatempi, almeno per me. Forse era stato di uno zio… o di un cugino più grande; di certo non di mio padre che con maschere e mantelli non era mai andato troppo d’accordo prediligendo invece stivali, cappelli da cow-boy, cavalli e sparatorie. Di un cosa però ero sicuro: non era Tex quello che mi guardava dalla copertina rovinata e nemmeno Ken Parker. Era qualcuno di diverso... qualcuno di cattivo, che rideva maligno con quella sua bocca rossa, la faccia bianca e i capelli verdi tenendomi inquadrato nel mirino di una vecchia macchina fotografica reflex!
            Avevo tredici anni quel giorno ed ero abituato a leggere fumetti perché mio padre li leggeva prima di me. Ho avuto la fortuna di trovarmi bella e pronta una “comic-teca” di altissima qualità. Riuscivo a passare ore in compagnia di Ken Parker, Tex Willer, Alan Ford, dei Peanuts, di Beetle Bailey, B.C. e Wiz il mago. Poi c’erano i “contenitori”… quelli erano i miei preferiti ma stavano sulle mensole più in alto perché poteva capitare di trovarci sopra qualche donnina decisamente discinta. Così, una volta rintracciato lo sgabello più stabile della magione, potevo finalmente immergermi tra le pagine di Frigidaire e del mai più eguagliato CORTO MALTESE!
            Bene… credo di aver fornito tutti gli indizi necessari per metterVi in condizione di capire quale tesoro fumettistico (e letterario in generale) avessi trovato in quella soffitta! Anche se un’informazione dataVi non corrisponde esattamente alla verità. Sì perché l’albo in questione, a discapito di quanto detto in precedenza, in effetti apparteneva proprio a mio papà! O meglio, il tradizionalista genitore lo aveva trovato in allegato alla rivista dedicata all’intramontabile eroe di Hugo Pratt e lo aveva prontamente riposto nel “dimenticatoio”  insieme a tutto quello che non gli risultava famigliare o gradito. Buon per me che ora osservavo il faccione sornione del JOKER intento a scattarmi una foto dalla posa infinita! Quella era infatti la prima versione italiana del bellissimo THE KILLING JOKE, episodio di BATMAN nel quale il maestro di Northampton, Alan Moore, sviscera il legame indissolubile che esiste tra l’Uomo Pipistrello e la sua sempre ridente Nemesi. Chi volesse recuperarlo può provare a cercare l’edizione Play Press del 1997 o la più recente ristampa inserita all’interno dell’ottima iniziativa I Classici Del Fumetto Di Repubblica #24: Batman!
            E fu così che, grazie all’involontario intervento di colui che favorì i miei natali, quel giorno Mr. Hugo Pratt mi introdusse Mr. Bruce Wayne in persona!
Ma non fu l’unico regalo inconsapevole che trovai nella soffitta. In un breve (e decisamente fortunato) lasso di tempo, nello stesso periodo mi capitarono tra le mani (non necessariamente nell’ordine): alcuni fascicoli che, una volta ricomposti, andavano a formare un volumetto intitolato BLACK ORCHID; lo scrittore era un allora sconosciuto Neil Gaiman e nella storia compariva, in un breve cammeo, il nostro amatissimo angelo custode di Gotham City. Ne esiste una ristampa della Magic Press… scovatela in fumetteria se ci riuscite!
Sempre a fascicoli ebbi la fortuna di leggere, in tempi non sospetti, il capolavoro assoluto che è WATCHMEN ancora di Mr. Moore (ristampato da Play Press e recentemente riproposto da I Classici Del Fumetto Di Repubblica Serie Oro #26). Ma non era finita qua. Un giorno ricevetti un regalo doppio: due volumetti, uno giallo ed uno verde acqua. Un nome come un altro scritto in copertina… Frank Miller. Un titolo come un altro: YEAR ONE - Anno Uno. La versione delle origini dell’eroe, rivisitata dall’autore di Sin City, è recuperabile nella pubblicazione delle edizioni Play Press 1997 oppure ne I Classici Del Fumetto: Batman, BUR 2001 (da non confondersi con I Classici di Repubblica mi raccomando!).
Questi “scarti” di mio papà, provenivano sempre e solo da Corto Maltese (edito dall’ormai defunta e compianta Milano Libri) del quale erano appendici in omaggio; ma sfogliando le pagine della rivista in quel periodo, dopo aver guardato a lungo le già citate donnine discinte disegnate qua e là, mi fu concesso l’onore di leggere IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCURO di un sempre più consapevole Frank Miller (ristampa Play Press o il solito I Classici Del Fumetto Di Repubblica Serie Oro #23) e ARKHAM ASYLUM dell’esordiente Grant Morrison (Magic Press)!
            Se avete notato che in tutti i “presenti” trovati tra la polvere ricorre la presenza di Batman (a parte Watchmen, che però non è omissibile) e se avete idea di chi siano gli autori citati, è perfettamente inutile che rubi il vostro tempo spiegandoVi l’importanza dell’incontro che feci in quella soffitta. A posteriori io, quel giorno, con buona probabilità e cognizione di causa, non feci solo la conoscenza del personaggio creato da Bob Kane, ma venni introdotto all’essenza del fumetto stesso!
            Interno. Uno studio troppo luminoso. Giorno.
Oggi.
Conosco molto meglio quei titoli e quegli autori che scovai nella soffitta. So chi sono… so cosa sono diventati. Conosco molto meglio il linguaggio del fumetto che da passione è diventato un lavoro… e speriamo lo sarà ancora tra qualche tempo.
Le mie mani battono veloci sulla tastiera per scrivere la prefazione di un saggio su Batman di prossima pubblicazione. Non voglio analizzare il personaggio… lo faranno Stefania e Marco che curano l’edizione del libro. Non è certo mio compito.
Un saggio su Batman… immagino un anziano Vate, barba lunga e bianca, monocolo e aria da intellettuale, un grosso volume sotto braccio che cavalca ridendo le spalle del Cavaliere Oscuro il quale guarda dritto davanti a se… serio… inamovibile. 
Un  SAGGIO…
…su Batman! Ha ha ha…
NO!
Non è il Joker che scrive. Non è una freddura come potrebbe sembrare… nel mio modesto e opinabile parere infatti Bruce Wayne racchiude in se entrambe le personalità: l’eroe e il saggio. Wayne è riuscito a vedere il generale nel particolare: è riuscito a vedere il male della terra nel suo stesso male. La morte dell’intera umanità nella morte dei sui genitori. Per cui la sua non è una vendetta personale, ma è un tentativo di pulizia che tutto il globo sta facendo insieme a lui. Nonostante questo però Batman è solo… estremamente solo. E come chi rimane a lungo con sé  stesso ha tempo per pensare… tempo per riflettere. Per aspettare, disperarsi e reagire. La sua capacità di trasformare il seme velenoso della vendetta in qualcosa di positivo… di utile per la società (seppur quella malata di Gotham) potrebbe essere un buon esempio per i Capi del Mondo. Penso alla Palestina… penso all’Iraq. Penso a come l’uomo si lasci spesso andare soddisfacendo la propria sete di rabbia… di vendetta! Penso troppo.
Ma non smetto. E ancora penso: “Perché questo personaggio mi colpì così tanto?”.
Ci sono, nella storia del mondo, alcuni particolari che mi sfuggono. Abbiamo creato, non so come, non so perché, delle ICONE che siamo in grado di riconoscere pur non conoscendole minimamente. Mi spiego. Se nomino Picasso tutti mi diranno che è un pittore anche se non hanno la minima idea di cosa abbia dipinto o in che stile. Così è per Batman: tutti sanno che è un eroe mascherato ma solo gli appassionati sono a conoscenza della sua storia, delle origini, dei suoi nemici, del nome della città che protegge o dell’universo in cui questo agisce e si muove. Eppure lo conoscono tutti, anche nel nostro paese. Avranno letto le sue storie?
Pur non volendo considerare la scarsa attenzione che i nostri concittadini rivolgono verso i fumetti in genere, lo trovo improbabile perché le vicissitudini editoriali del personaggio non sono state delle migliori e lo hanno tenuto lontano dalle edicole per troppi anni privandolo di quella fascia più popolare di lettori che mai nella vita si addentrerà nei meandri di una libreria specializzata. Sarà per i film al cinema?
Essere raccontati da talenti visionari come quelli di Burton e Nolan di certo aiuta ma non è quello. Tutti sapevano chi fosse l’uomo Pipistrello anche prima della trasposizione in cellulosa. Sarà merito di chi in tutti questi anni lo ha scritto in maniera avvincente e magistrale allora?
Vorrei rispondere di sì e gridare che è tutto merito di Noi autori ma questa risposta andrebbe solo a nutrire l’Ego già straripante della categoria a cui mi illudo ormai di appartenere.
Posso vedere alcuni di voi storcere il naso leggendo questa affermazione. Come può un piccolo e sfigato sceneggiatore di provincia sostenere che gli autori non siano alla base del successo di un personaggio… di QUESTO personaggio, dopo che ha elencato nomi appartenenti all’Olimpo mondiale della narrazione per immagini?
Mi sento forte nell’affermarlo proprio dopo aver letto le storie scritte successivamente da questi sceneggiatori. È come se Batman fosse rimasto in qualche modo dentro di loro portandogli fortuna e non viceversa. Infatti non hanno perso l’occasione di omaggiare il Cavaliere Oscuro ogni qual volta gli sia stato possibile attraverso cammei o comparsate varie. È successo a Morrison che ha costruito una JLA (Justice League of America – edizioni Play Press) con i super-eroi più forti del mondo e non ha lasciato fuori l’Uomo Pipistrello. Lo ha fatto comparire Gaiman all’inizio della saga del suo celebratissimo e fondamentale Sandman (edizioni Magic Press) e lo stesso Neil ha partecipato all’iniziativa Batman Black & White (precisamente nel #2 della miniserie presentata dalla solita Play Press) con una bellissima storia breve nella quale svela, in un certo qual modo, il rapporto che esiste tra ogni eroe ed il proprio anti-eroe. Moore non manca di inserirlo in due delle storie di SUPERMAN più belle mai scritte: Che cosa è successo all’uomo del domani e Per l’uomo che aveva tutto (I Classici Del Fumetto Di Repubblica #14: Superman). Anche Miller è tornato sul personaggio anni dopo raccontandolo in un “crossover” che lo vede protagonista insieme a SPAWN, l’eroe infernale creato da Todd McFarlane (Cult Comics #4 – Marvel Italia).
PregoVi di non fraintendermi. Non sto assolutamente sostenendo che questi autori non abbiano dato il loro contributo al Gothamiano. Il fatto stesso che li abbia citati in questa prefazione li annovera indissolubilmente tra i mie autori preferiti (e come non potrebbero esserlo?). Quello che sto cercando di esprimere è come  Batman sia una continua scultura in divenire, sulla quale intervenire aggiungendo infinite sfaccettature. Un perfetto contenitore da riempirsi con le più disparate emozioni dei vari autori che il personaggio stesso è in grado di amplificare e di valorizzare al meglio. L’azione di Miller, la pazzia di Morrison, l’introspezione di Gaiman e l’epica di Moore vengono proiettate verso il lettore con maggiore forza se amplificate dalle pieghe del mantello e dalla maschera del Cavaliere Oscuro. È facile notare questa cosa anche perché, negli anni, ogni genere narrativo ha fatto da sfondo alle avventure dell’eroe; dall’horror al noir, dal dark alla detective-story, dal più classico genere super-eroistico all’action, dalla fantascienza all’avventura! E lo stesso Bruce Wayne ha ricoperto e ricopre un’infinità di personaggi. È contemporaneamente uno scienziato, un supereroe, un miliardario, un playboy, un imprenditore, un filantropo, un atleta, un seguace delle più particolari discipline spirituali orientali, un detective, un uomo… e chissà quante altre cose ancora! Insomma, un personaggio dallo spessore psicologico infinitamente variopinto, difficilmente catalogabile ma anche estremamente “empatizzabile” dal maggior numero di persone possibili.
Mi riformulo in testa la domanda: “Perché questo personaggio mi colpì così tanto?” e ancora “Perché lo conoscono tutti?”. Azzardo una risposta tenendo conto di quanto detto finora (come se fornirsi delle argomentazioni per tirare delle conclusioni fosse un metodo di lavoro esatto). Penso di intuire che il successo di Batman sia dovuto proprio al dualismo di cui abbiamo parlato precedentemente che oserei definirei “archetipico”. È proprio nell’essere allo stesso tempo “Saggio” e “Cavaliere Oscuro” che sta la sua popolarità perché questi sono i due estremi che ognuno di noi vorrebbe avere celati dentro di sé per tirarne fuori uno o l’altro all’occorrenza. Una preziosa verità detta con un sorriso e una pronta reazione eroica in grado di salvare la situazione. Questi sono i confini… in mezzo c’è l’uomo! Esattamente così: come più sagge sono state le penne di Moore e Gaiman, e più oscure quelle di Morrison e Miller.
Eppure qualcosa manca… qualcosa non mi convince. Magari non è vero nulla di quello che ho scritto e sono stato solo fortunato perché le prime storie di Batman che ho avuto la fortuna di leggere erano scritte dai mostri sacri come Alan, Frank, Grant e Neil. Cosa sarebbe successo se quel ragazzino di tredici anni avesse invece trovato nella polverosa soffitta un volume scritto da uno sceneggiatore mediocre… uno proprio scarso… che so, Davide Aicardi?
A questo punto una domanda sorge spontanea: “Quanto tempo dovrà passare ancora prima che la D.C. Comics si accorga di me e mi affidi un episodio del Cavaliere Oscuro?”… ai posteri l’ardua sentenza.
Buona lettura.

Un Povero Illuso,
Albenga 29 agosto 2005





giovedì 19 gennaio 2012

APOLOGIA DELLA FARINATA (OVVERO: SPENDO POCO E GODO MOLTO).

Figata!

Non sono l'unico sceneggiatore-cuoco del web!

Ce n'è almeno un altro, scopro dal suo blog: il grande DIEGO CAJELLI direttamente dalla Cucina dei Passi Perduti.

Oggi vi svelo i segreti di un tipico piatto ligure, conosciuto un po' nel basso Piemonte e nelle zone limitrofe (Toscana e Lombardia, per esempio), ma assolutamente sconosciuto al resto della penisola.

O del pianeta, sarebbe meglio dire. 

Parlo della FARINATA.

La preparazione di questo piatto è piuttosto semplice.
Meno la cottura.
Ma affrontiamo un problema alla volta.

Fatela insieme a me:

- Prendo la farina di ceci, 300 grammi. La metto in un contenitore e inizio a farla sciogliere, lentamente, senza lasciare grumi(!) aggiungendo 750 - 800 millilitri d'acqua.

 - Quando i grumi sono spariti tutti... TUTTI HO DETTO. Gira ancora un po'. Ecco, bravo. A questo punto aggiungo sale (5 cucchiaini) e olio extra vergine di oliva rigorosamente made in Liguria (2 cucchiaioni).

 - Adesso che sapete che l'olio Ligure si distingue perchè è quello che ha il mare dietro, siamo pronti per lasciare riposare un paio d'ore il nostro composto. Finchè non è andata via tutta la schiuma, diciamo. Ovviamente, se c'era del detersivo residuo nel contenitore utilizzato, questa operazione risulterà più complicata e macchinosa e potrebbe protarsi all'infinito. 

- DRIIIIIN! Fantastico. Dopo aver risposto al telefono, capendo solo troppo tardi che non era quello che stava suonando, sono pronto per versare la farinata, attualmente in stato liquido, nella teglia, per farla divenire di stato solido, caldo e buonissimo. Un appunto sulla teglia. Per la tradizione, dovrebbe essere di rame. Sempre per la tradizione però, il forno dovrebbe essere a legna. Facciamo una cosa, fottiamocene un attimo della tradizione trascuriamo questi piccoli dettagli e versiamo il nostro contenuto nella suddetta teglia. Io prediligo usare le teglie di silicone: sono perfettamente antiaderenti e garantiscono una cottura ottimale. Verso, verso, e verso ancora finchè il liquido non raggiunge circa un centimetro di altezza. 

- Mentre lascio riposare qualche istante, accendo il forno e lo porto alla temperatura di 250 gradi.

 
- MA ATTENZIONE. Prima di infornare, viene la parte fondamentale. L'anima della farinata, ossia la sua personalizzazione. Sì, perchè questo piatto è come il gelato, può essere assaporato in diversi gusti. Possiamo scegliere quella tradizionale. E in questo caso aggiungeremo nella teglia aghi di rosmarino a piacere.

 
Possiamo prediligere quella alla salsiccia. E indovinate cosa infileremo nella teglia, cruda, tagliata a pezzetini e privata del budello che la contiene?

 
Bravi!

Indovinato.

Ci piace ai carciofi? Nessun problema. Sempre crudi e tagliati sottili, mi raccomando. Moooolto meglio se appartenenti alla specie denominata Violetto di Albenga.


E se proprio volete (puah, io lo odio, ma guardate la foto, sembra marmo... va be', per dovere di cronaca non posso ometterlo) c'è sempre l'opzione, gulp... gorgonzola. A pezzettini nella teglia e soprattutto, ben lontano dal mio naso!


Infine, la mia preferita. Se volete offrire una festa alle vostre papille gustative, sempre tagliata a pezzetini e inserita cruda, riempite il tutto di succulenta, buonissima, sempre ineguagliabile cipolla!
 
 - Qualsiasi sia stata la scelta, a questo punto... non sono ancora pronto per infornare. Perchè l'ultimo tocco, l'ultimissimo, prima di iniziare la cottura, è questo: un pizzico di pepe nero macinato che rimarrà sulla superficie donando alla MIA, uffa, ok, nostra farinata un aroma meraviglioso.
 
 - Adesso, finalmente, possiamo infornare. Teglia al centro e non meno di venti minuti per la cottura. Ma è possibile che dovrete pazientare un po' di più, nonostante l'odorino che si propagherà per il vostro appartamento. Quando la farinata sarà bella dorata e bruciacchiata qua e là (vedi figura), e i bordi si staccheranno da soli dalla teglia al silicone, ecco, quello sarà il momento di gridare a squarcia gola: "A TAVOLA!".
 
Se siete generosi.

Se date retta a me invece, chiudete la porta della cucina a chiave e la riaprite solo quando avete finito di mangiarvela tutta da soli!

Vatti a fidare della gente...

mercoledì 18 gennaio 2012

UNA GALLERIA DELL'ESTINZIONE #1

Il numero uno di Extinction Seed è uscito negli USA a dicembre 2011 ed è attualmente ordinabile sia nelle fumetterie 'mericane che in quelle 'taliane.

Ha in tutto 3 cover differenti.

Due regular, cover A e cover B.

Disegnate rispettivamente da LIVIA PASTORE e da PASQUALE QUALANO.


E una cover C realizzata dalla super guest internazionale JOE BENITEZ!!! 

(Thanx a lot Joe!).
I colori sono della solita, meravigliosa ALESSIA NOCERA.

La musica qua sotto invece è dei R.E.M., che sapevano...

...ah, se sapevano!!!

 

martedì 17 gennaio 2012

DI CERTI, ESTRANEI, CORPI IN COLLISIONE.

Ho dedicato la mia estate alla scrittura di due progetti, uno letterario e horrorifico, in dirittura d'arrivo, ma di cui parleremo un'altra volta, l'altro cinematografico.

Era tanto tempo che non scrivevo più una sceneggiatura per un lungometraggio.

Devo dire che avere il respiro di quasi due ore di narrazione, non mi è dispiaciuto per nulla.
Grandi spazi... che da troppo tempo non battevo.

Inoltre, il soggetto era particolarmente interessante.
Attuale, ma pieno di incastri di montaggio e sceneggiatura.

C'era da mettere in campo un po' di quella tecnica che si accumula negli anni, insomma.

No, la storia del film non è una mia idea.
L'idea è di PAOLA RONCO, autrice del libro da cui è stato tratto lo script.

Per la cronaca: era la prima volta che mi confrontavo con l'adattamento di un romanzo.

E' un procedimento strano.
Prima si acquisisce.
Poi si distrugge costruttivamente.
Infine si ricostruisce distruttivamente.

Sempre per la cronaca, il libro in questione è questo qua:


Si intitola CORPI ESTRANEI (ma questo lo avete letto da soli) e potete trovarlo in tutte le librerie edito da Gruppo Perdisa Editore.

L'adattamento, è un procedimento strano, dicevo.

Alcune cose sono dovute cambiare per forza rispetto alla scaletta del romanzo.
Non è una mancanza di rispetto per il prodotto originale, tutt'altro: avviene regolarmente in questi casi (e da qui deriva la frase più fastidiosa mai pronunciata dal pubblico cinematografico della domenica: "Eh, però il libro è diverso!").

Certo che il libro è diverso, Einstein!
Per mille motivi, è diverso.

Eccone alcuni:

- Per rientrare nei canoni visivi propri del media cinematografico.
- Per non essere didascalici e raccontare per immagini.
- Perchè ci sono soluzioni che abbiamo ritenuto, in alcuni casi, essere più funzionali rispetto a quelle proposte originariamente.


Sì, avete letto bene: abbiamo.


Perchè ad aiutarmi nella stesura dello script, con puntuale cognizione dei contenuti del romanzo e con uno zaino pieno di pazienza (zaino sul quale, puntualmente, Alìs, la mia gatta nera, ha pensato bene di scaricare la sua vescica piena di pipì santa) c'era il regista GUIDO COLLA.

E' stato lui a propormi la scrittura della sceneggiatura.

Sarà lui che dirigerà la pellicola.

Vado tosto a presentarvelo, mostrandovi il trailer del suo divertentissimo 1-0 PER ME, prodotto da Alessandra Buggenig (che, casualmente, è anche la produttrice che ha acquisito i diritti di Corpi Estranei).


Ora, se incontrate Guido per strada, potete fargli i complimenti per lo spassosissimo corto.

Ma soprattutto potete confermargli la storia che, per gli antichi egizi, l'urina dei gatti era sacra e che, se questi decidevano di fare l'onore a qualcuno di orinargli sullo zaino, era presagio di grande, grandissima fortuna.


"Oscar sicuro!" - soleva gridare il Faraone in questi casi.


Ovviamente questa storiella me la sono inventata io per togliermi dall'imbarazzo, ma se sarete così gentili da non farlo sapere al Signor Colla, ve ne sarò grato in eterno.

In fondo, cosa volete che sia una bugia se è detta a fin di bene?!?!?

lunedì 16 gennaio 2012

domenica 15 gennaio 2012

I ROBOTTONI INVADONO TREVISO!

Chiunque appartenga alla mia generazione, ha un grosso debito nei confronti dei robottoni.

E' un debito di ore liete e spensierate passate davanti alla televisione, sicuramente, ma anche di input per un immaginario che dentro di noi sarebbe fermentato nel corso degli anni alimentando sogni e, a volte, ambizioni. 

Chi di noi, figli degli anni '80, non avrebbe voluto, anche una sola volta, mettersi al volante del Match Patrol o alla cloche del Jet Scrander?

I bolognesi (d'adozione) Vanzella e Genovese, che oltre alla passione per i robottoni condividono anche lo stesso nome, Luca, hanno realizzato questo sogno e torneranno, lunedì 16 gennaio, a bordo del loro personale robot, BETA, a Treviso (loro terra natia), per la presentazione del (cito testualmente) romanzo a fumetti sul mondo dei robot giganti dai due artisti realizzato per i tipi di BAO PUBLISHING!

Quindi, extraterrestre via, da questa terra mia. 
Leva le zampe o ce le lascerai!

Alieno avvisato, mezzo salvato. 

Tutte le informazioni necessarie, le trovate qua sotto.




sabato 14 gennaio 2012

CAMBIANDO L'ORDINE DEGLI ADDENDI...

Per Natale Liri mi ha regalato questo:


che attaccato, da una parte, a questo:


e, dall'altra, a questa:
dà questo:


strafico, no?

:-)
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