In questo blog lo si era già fatto IN QUESTI POST QUA.
L'argomento di oggi è l'EQUO COMPENSO, ossia quella "cosa" che all'estero garantisce agli autori cinetelevisivi una certa tranquillità mentre qui da noi, nel bel paese, è quasi una farsa, e del braccio di ferro instaurato dalle associazioni di categoria con i network, primo fra tutti RAI.
E come spesso accade in Italia, nelle piccole cose sono nascosti sintomi di disagio o malfunazionamento più grandi, perchè la lotta per mantenere e migliorare questo importante e sacrosanto diritto non è solo una questione economica o politica, ma è un vero e proprio segnale di civiltà, un dovere sociale.
Amici, colleghi, aspiranti: per voi, per me, per tutti DIVULGATE!
Il comunicato del gruppo 100 AUTORI.
100autori ha realizzato il primo di una serie di video che abbiamo intenzione di produrre per raccontare le iniziative promosse dall'associazione e darvi informazioni utili su temi di interesse. In questo video abbiamo cercato di spiegare con chiarezza l'ARBITRATO con la RAI che abbiamo intrapreso. Come sapete, al moltiplicarsi di canali e di piattaforme, che hanno intensificato l'uso delle nostre opere, non è corrisposto in alcun modo un adeguato aumento del compenso dovuto agli autori. Il risultato è non solo che non veniamo remunerati, nonostante la legge lo preveda, per lo sfruttamento delle nostre opere, ma, a causa di questo iper-sfruttamento, le opere vedono svuotarsi il loro valore e perdono la loro capacità di replica sui canali tradizionali. Dopo mesi di trattative i negoziati tra RAI e SIAE si sono bloccati su posizioni che tutte le associazioni di autori hanno considerato irricevibili.
Le associazioni di autori hanno così chiesto e ottenuto che la SIAE attivasse, per la prima volta nella storia, la procedura arbitrale prevista dalla legge.
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