Ossia, la società che dovrebbe tutelare gli autori delle varie categorie (cinema, televisione, musica) e gestire e distribuire i sacrosantissimi diritti d'autore.
In realtà le cose, alla Società, non vanno proprio come dovrebbero.
Vengono tutelati solo i "potenti" a discapito dei pesci più piccoli.
Ci sono distribuzioni dei compensi che rasentano (a volte) il ridicolo.
Gli autori vengono penalizzati da accordi scellerati (per esempio con Mediaset) che permettono di pagare alla prima emissione solo una parte del compenso che spetterebbe.
Insomma, siamo in Italia, e la cosa è stata fatta all'italiana.
Di che stupirsi?
Poi, a un certo punto, la notizia: ABOLITO IL MONOPOLIO SIAE!
Il giubilo.
La felicità.
E la smentita.
Un rapido riassunto qua.
Ora, non è che la questione non sia nuova.
Se n'è parlato molto, anche in rete... e se ne parla.
Questa QUI è, per esempio, una recente reazione dei musicisti "pesci piccoli" a questo metodo assurdo di spartizione dei diritti.
Ma anche la Gabanelli si occupò in passato di altri sprechi e assurdità della Società in una puntata di REPORT che fece molto discutere.
Come al solito, per una serie di motivi, ideali e presupposti sbagliati, amore del magna magna, amore per la poltrona, amore per i potenti, nel nostro paese le cose non funzionano come dovrebbero.
Per cui Monti, o Monti, l'idea di far finire il monopolio della SIAE, è giusto eccome.
Fallo, insisti, non accantonarlo.
Ci sono un sacco di "pesci piccoli" che ne hanno estremo bisogno.
E pensare che basterebbe guardare al corrispettivo francese della nostra Società: la SACD Société des Auteurs et Compositeurs Dramatiques, che ha una gestione equa, puntuale, rapida e snella della distribuzione dei diritti (se vi dicessi dopo quanti mesi / anni arrivano i diritti SIAE in Italia vi mettereste a ridere) e il gioco sarebbe fatto.
Ma si sa, noi non siamo troppo capaci nemmeno a copiare.
Guardiamo CSI, e ci viene fuori RIS.
Guardiamo LITTLE BRITAIN, e ci viene fuori I SOLIT IDIOTI.
Guardiamo NIXON, e ci viene fuori BERLUSCONI.
Monti, o Monti, pensaci tu.
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